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Il lato oscuro del fast fashion: un’industria insostenibile

Il lato oscuro del fast fashion: un’industria insostenibile

L’industria del fast fashion ha trasformato il modo in cui acquistiamo e consumiamo

abbigliamento. Offrendo capi economici e alla moda, molte catene di distribuzione hanno

reso la moda accessibile, ma a un costo umano e ambientale altissimo.

Gli impatti ambientali

La produzione di fast fashion contribuisce significativamente all'inquinamento globale. Ad

esempio, il settore utilizza una quantità enorme di risorse idriche: la produzione di un singolo

paio di jeans può richiedere fino a 7.500 litri di acqua. Inoltre, il fast fashion genera fino al

10% delle emissioni globali di gas serra, un dato superiore a quello prodotto da tutti i voli

internazionali e le spedizioni marittime combinati

L'uso di tessuti sintetici come il poliestere peggiora la situazione, rilasciando microplastiche

che contaminano gli oceani. Infine, molti capi invenduti finiscono in discariche, come quella

nel deserto di Atacama, trasformandosi in enormi montagne di rifiuti non biodegradabili

Le condizioni di lavoro

Dal punto di vista sociale, il fast fashion si appoggia spesso a fabbriche nei paesi in via di

sviluppo dove vigono leggi lavorative poco stringenti. In Bangladesh, India e Vietnam, milioni

di lavoratori—tra cui donne e bambini—sono sottopagati e costretti a operare in condizioni

disumane. Turni massacranti, esposizione a sostanze chimiche tossiche e assenza di diritti

di base sono all’ordine del giorno

Cosa possiamo fare

Di fronte a questa crisi, emerge la necessità di promuovere modelli di consumo sostenibili. Il

slow fashion, al contrario, valorizza qualità, longevità e condizioni di lavoro etiche. Investire

in brand che producono localmente e utilizzano materiali naturali o riciclati rappresenta una

scelta consapevole. Inoltre, prolungare la vita dei capi attraverso la riparazione o il riuso è un

passo importante per ridurre il nostro impatto

Scegliere un marchio che opera interamente in Italia, come il nostro, non solo garantisce

trasparenza e qualità, ma sostiene una filiera corta che rispetta l'ambiente e i diritti dei

lavoratori. Riduciamo l'impatto ambientale e sociale, creando capi che durano nel tempo e promuovono un futuro più sostenibile.